STORIA
Le prime notizie certe dell'esistenza del Castello risalgono da una pergamena del 28 febbraio del 1122, ma esistente da molto tempo prima, come risulta dai resti della parte più antica, risalente al X secolo, incorporati in una ricostruzione trecentesca.
Il Castello apparteneva per metà alla Chiesa della SS. Trinità di Pavia, per una parte alla Chiesa di S. Maria di Campomorto e la rimanente parte alle nobili famiglie dei Landriani e dei Mantegazza, due famiglie tra le più antiche ed illustri di Milano.
Vidigulfo faceva parte di quelle terre che si estendevano al confine del territorio pavese, eternamente contese da Milano e da Pavia, dette "Terre comuni" o "Terre perse", inoltre era fornito di tutte le risorse di vita e difesa e fortificato con un Castello con torre, atto alla difesa, al riparo ed al deposito di alimenti ed armi.
Nel 1217 si compì, proprio nel Castello di Vidigulfo, un vano tentativo di concludere un trattato di pace tra i consoli dei Comuni nemici di Pavia, Milano e Piacenza con l'esercito imperiale di Federico I detto Barbarossa.
Fatto di notevole importanza storica che evidenzia il ruolo rappresentativo che svolgeva in quell'epoca il fortilizio, che col passare del tempo, assolverà in misura sempre maggiore sia a funzioni amministrative che abitative.
La torre viene menzionata in un documento del 1329 quando il Castello fu dominio esclusivo di Giacomino Landriani per investitura imperiale di Ludovico il Bavaro.
Da questo momento i Landriani conservarono la proprietà del Castello nei secoli successivi.
I passaggi di proprietà avvenuti nel corso dei secoli sono molteplici ma tutti tra i componenti della famiglia Landriani che ancora nel XVI secolo manteneva il proprio elevato grado di nobiltà.
Intorno alla prima metà del XIX secolo, Luigi Stabilini divenne il nuovo proprietario del Castello e ne mantenne possesso fino al 1960. Non è stato possibile accertare il destino della famiglia Landriani ma è utile ricordare che il 1786 segna la cessazione del sistema feudale in Lombardia.
Sul finire degli anni '60 il Castello è stato acquistato dall'archeologo Aurelio Codara che ha avviato i lavori di ristrutturazione dato il pessimo stato del manufatto.
Dopo la morte del Codara il Castello è passato nelle mani dell'attuale proprietario, il quale ha proseguito i lavori iniziati alcuni anni prima in fase di destinazione.